L’antico culto della Dea Madre e del Dio Toro ha lasciato un retaggio così forte da impensierire, e non poco, le successive religioni monoteiste. Infatti si è cercato in tutti i modi di distruggerne la memoria o, più semplicemente, di demonizzare la figura dei vetusti protagonisti, con una metodica che oggi definiremmo ‘pura diffamazione’.
Vediamo ad esempio come il povero Dio Toro sia stato maltrattato dall’Antico Testamento, il testo sacro per eccellenza per Cristiani ed Ebrei (e in parte anche per i Musulmani).
Testo tratto dal libro’Misteri di un antichissimo culto – la Dea e il Toro’
Il Dio Baal, sebbene sconosciuto ai più, è stato uno dei più potenti dei del mondo antico. Le sue origini vengono fatte risalire al popolo fenicio, del quale era la maggiore divinità, ma venne poi utilizzato come divinità principale anche in molti altri pantheon tra cui quello greco-romano (Crono-Saturno, padre-divoratore degli Dei).
Negli ultimi anni, detto tra noi, è ‘pericoloso’ utilizzare il termine fenicio: alcuni pensano non siano nemmeno esistiti, altri li identificano con i Popoli del Mare; in ogni caso la divinità in questione aveva grande appeal a partire dal Medio Oriente siriano (esistono scritti ugaritici su Baal), passando dalle terre di Canaan sino all’Egitto e in tutto il Mediterraneo, entrando prepotentemente nei culti di molti popoli e lasciando testimonianze incredibili come il sito di Baalbeck in Libano.
Come vedremo nel prossimo paragrafo però, dalla diffusione del monoteismo ebraico prima e quello cristiano dopo, la figura di Baal, da estremamente importante, è divenuta simbolo del paganesimo, ovviamente in senso negativo e addirittura spregiativo, sino ad essere identificato come demone malefico e terribile!
Ovviamente la sua rappresentazione tipica è o con corna taurine o addirittura come un antropomorfo mezzo uomo mezzo toro, una sorta di Minotauro infernale pronto a trascinare le anime dei suoi adoratori verso l’inferno.
Lo stesso è accaduto per Moloch, altra antichissima divinità dall’aspetto di Minotauro, spesso associata allo stesso Baal, il quale nella Bibbia viene accusato di pretendere il sacrificio dei bambini primogeniti.
Insomma, il povero Toro, come già accaduto per il Serpente, viene ridotto a un essere da evitare come la peste: evidentemente la forza del suo antico culto spaventava davvero.
Interessante notare come a partire dalla fine dell’800 la mitologia legata a Moloch-Baal sia tornata prepotentemente di moda ispirando opere Liberty-Deco, film, scritti e anche società massoniche come la Bohemian Club, che però ha trasformato Moloch in un enorme gufo, tutt’oggi venerato nel bosco Bohemian Grove nei pressi di Monte Rio in California.
Indagare per credere …
Come visto poco fa nel Vecchio Testamento l’immagine del toro è spesso associata a demoni pagani dai quali tenersi alla larga. A ben vedere però anche la figura di Yahweh non appare sempre così buona e amorevole. È infatti un Dio innegabilmente guerriero, spesso irascibile, crudele e disposto anche a eccidi di massa pur di portare avanti il suo progetto strettamente legato alla popolazione ebraica.
Gli stessi Ebrei non sempre se la passavano bene con gli sfoghi del loro Dio: ricordate il passo dell’Esodo ove Mosè sale sul monte a ricevere le tavole con le leggi? Al suo rientro, trova gli Ebrei in adorazione nei confronti di un, guarda caso Vitello-Toro d’oro, costruito su esplicita richiesta da parte del popolo al fratello Aronne.
Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo e ho visto che è un popolo dalla dura cervice. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li distrugga. Di te invece farò una grande nazione». (Es 32:9-10)
Mosè dovette non poco faticare per calmare Yahweh che era pronto a massacrare il suo popolo, accusato di tradimento o meglio, diremmo oggi, di paganesimo.
Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, divamperà la tua ira contro il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d’Egitto con grande forza e con mano potente? (…) Desisti dall’ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo (…)
Il Signore abbandonò il proposito di nuocere al suo popolo. (Es 32:11-14)
Per poi cambiare clamorosamente idea il giorno dopo …
Il giorno dopo Mosè disse al popolo: «Voi avete commesso un grande peccato; ora salirò verso il Signore: forse otterrò il perdono della vostra colpa».
Mosè ritornò dal Signore e disse: «Questo popolo ha commesso un grande peccato: si sono fatti un dio d’oro. Ma ora, se tu perdonassi il loro peccato… E se no, cancellami dal tuo libro che hai scritto!».
Il Signore disse a Mosè: «Io cancellerò dal mio libro colui che ha peccato contro di me. Ora va’, conduci il popolo là dove io ti ho detto. Ecco il mio angelo ti precederà; ma nel giorno della mia visita li punirò per il loro peccato».
Il Signore percosse il popolo, perché aveva fatto il vitello fabbricato da Aronne. (Es 32:30-35)
Yahweh era così arrabbiato perché aveva ‘beccato’ il suo popolo mentre adorava un’antica divinità una volta potentissima e potenzialmente ancora pericolosa? Temeva che il popolo che egli voleva condurre verso la Terra Promessa, suo fedele servitore, tornasse a venerare l’antico Dio Toro?
Del resto li definisce ‘popolo dalla dura cervice’ come dire, questi ‘testoni’ di Ebrei sono ancora intenti ad adorare il Toro?
In effetti il Dio Baal compare nella Bibbia addirittura 63 volte, oltre il quadruplo rispetto ai passi nei quali si parla della Vergine Maria.
Si nota una insistenza davvero forte da parte degli Ebrei nel fare marcia indietro tornando ad adorare il dio pagano (ad esempio in Giu 2:11-13; Giu 3:7; Giu 8:33 e in molti altri ancora)
Anche il profeta Elia è perplesso dal fatto che il popolo eletto non riesca a scegliere tra Yahweh e Baal,
Allora Elia si avvicinò a tutto il popolo, e disse: «Fino a quando zoppicherete dai due lati? Se il SIGNORE è Dio, seguitelo; se invece lo è Baal, seguite lui». Il popolo non gli rispose nulla. (1Re 18:21)
e si trova in difficoltà di fronte al numero di ‘concorrenti’
Allora Elia disse al popolo: «Sono rimasto io solo dei profeti del SIGNORE, mentre i profeti di Baal sono in quattrocentocinquanta. (1Re 18:22)
Quindi decide di fare piazza pulita
Elia disse loro: «Prendete i profeti di Baal; neppure uno ne scampi!» Quelli li presero, ed Elia li fece scendere al torrente Chison, e laggiù li sgozzò. (1Re 18:40)
Il buon profeta Elia, molto democraticamente, decide di massacrare sgozzandoli, tutti i profeti di Baal … questo povero Dio Toro era così temuto?